Salò, terzo millennio. Soleil Noir è un esempio concreto di autoproduzione e attitudine trasversale, una trasversalità dovuta sia alla varietà d'approccio, che contradditingue i vari progetti legati a tale sigla, sia al ventaglio di mezzi utilizzati che, partendo da una strumentazione tradizionale, si allarga a mc505, pc, giradischi, lettore cd, ecc. La sigla rappresenta un po' tutto: collettivo, etichetta e un banco-suoni utilizzato sia dal gruppo principale che dai vari progetti collaterali. Si potrebbe addirittura dire che tutto quanto viene fatto sotto l'ombrello Soleil Noir non è altro che una continua opera di remix su un unico soundbase, il quale, ovviamente, viene continuamente aggiornato. I riferimenti principali possono essere individuati in quella famiglia 'post-morte-al-napalm' che comprende Godflesh, Ice, Scorn, Main e Techno Animal, con escursioni - soprattutto per quanto riguarda i progetti solisti firmati Rcf - in direzione di Thomas Köner / Porter Ricks, Ryoji Ikeda, Pan Sonic e Thomas Brinkmann. Gli inizi del gruppo risalgono al 1995, anno in cui si compatta una formazione a cinque che nel 1997 si fa conoscere attraverso una c46 autoprodotta, al 1998, invece, risale la nascita dell'omonima etichetta. In realtà questa si chiama Sn ed è qualcosa in più di una semplice etichetta, dato che viene intesa come un laboratorio al cui interno sviluppare senza compromessi tutto l'iter che riguarda la musica di Soleil Noir: composizione-registrazione-design-pubblicazione-distribuzione. Più o meno in contemporanea con la nascita dell'etichetta avviene l'assestamento di Soleil Noir a nucleo bimotore composto da M. e Rcf. La miscela di techno, industrial, illbient e cyberpunk, attraversata sempre da una venatura di dark-atrocity, dell'entità principale subisce mutazioni più o meno invasive, ma sempre rispondenti a un lucido raziocinio, nell'ambito dei progetti solisti del duo. Nei lavori di M. le note gotiche, epiche e catacombali vanno incontro ad una ulteriore accentuazione e, a tratti, confluiscono in autentici corali dal gusto nordico-pagano (nonostante le evidenti differenze stilistiche M. ha un stile tipicamente barrettiano). Ancor più spericolate sono le evoluzioni compiute in solitudine da Rcf, sia con questo nome che sotto la copertura delle sigle Merkur e 74. Merkur è un progetto proteso verso l'esplorazione di minimal techno, dark ambient e minimalismo, laddove 74 sembra più orientato a lavorare su dub, industrial e loop massicci. Ancora più particolare è il materiale firmato Rcf, caratterizzato dalla scelta improvvisativa, nel quale è possibile cogliere il tentativo di miscelare le precedenti esperienze con strutture ritmiche tipicamente microsoniche. ''Consiglio di ascoltare le nostre produzioni almeno una volta in macchina, guidando. Lo so, può sembrare un concetto alla ambient music di Eno, però è un aspetto che noi non sottovalutiamo, dato che più della metà dei cd che acquisto li ascolto in viaggio, e molto spesso questo abbinamento musica-guida mi aiuta a scoprire risvolti nascosti della musica.''
Discografia:
M:
Vol.I
Vol. II
Vol. III
come Merkur:
S/t
Erae
Geist
come Rcf:
121001
040402
Plateaux
come Soleil Noir:
S/t
S/t
300702
come RCF e con Andrea Belfi:
Fata Morgana