"Pasticcini. Tè. Cioccolato. Marrannella. Frequenze. Clip e clock. Mentre le note si alternano. Stand by. Umori. Cavi. Monitor. Macchine. Gioco. Curiosità. Manipolazione di suoni nel tempo. Corpo. Colore. Cloni. Loop e differenze. La sintesi è stata una raccolta di mo-menti,approcci e strumenti diversi. In.definizione". Questo il messaggio con cui questo promettente trio comunica quelli che sono gli elementi vitali e ispiratori del loro progetto. Franz, Landa, Yuri i nomi di chi sta dietro alle macchine. Claude e Deep le partecipazioni. Suoni per la quasi totalità puramente elettronici, alchimie sonore e collaudatissimi dialoghi tra macchine in cui l'incalzare delle basi ritmiche trova puntuali contrappunti nei drone curati con precisione certosina. Questo è quanto si ascolta in Subminimal: cd-r dalla ricercata veste grafica e dall'altrettanto ricercate sonorità; tappeti ambientali, taglienti drum line e melodie ovattate sono la cifra estetica di quest'opera che ben poco ha da inividiare ai lavori di artisti più quotati e famosi. È senza dubbio uno dei lavori più interessanti usciti in questi ultimi tempi. "Il progetto S.talker prende corpo più di un anno fa a Roma. La prova della nostra esistenza reale è Subminimal, la raccolta di suoni che, dopo molta fatica e tante esitazioni, abbiamo concretizzato in cinque brani inseriti nel cd-r che stiamo facendo girare. Siamo in tre, giunti allo S.talker da esperienze musicali diverse e da attitudini assai lontane fra loro. Sergio ha un passato come batterista nei Crunch, Franz viene dall'approccio djeistico della d'n'b, Pierluigi ha una vena da compositore elettronico. Questa esperienza è maturata fra noi tre muovendoci in modo abbastanza eterogeneo, senza un modus operandi fisso; in Subminimal ci sono anche dei piccoli segni lasciati da altri musicisti. Sono spunti di collaborazione che speriamo si svilupperanno nelle varie idee a cui già stiamo lavorando. Si tratta di un territorio che vogliamo continuare ad esplorare in un modo anche più visibile. L'utilizzo degli strumenti elettronici e dei computer ha sicuramente sconvolto il modo di fare musica in modo collettivo e se, da una parte, il livello della collaborazione occasionale e della formazione aperta è reso molto più praticabile, dall'altra, è forte la tentazione di seguire strade individuali, in alcuni casi anche monadiche. Questa difficoltà si manifesta ancor di più nel momento della performance che sembra essere uno degli aspetti cruciali più problematici per questo modo di fare musica. Convinti che spesso l'unicità dell'evento risieda proprio nell'interazione tra più soggetti, stiamo cercando un modo di eseguire le nostre idee tutti e tre simultaneamente. Cerchiamo di affrontare un limite della musica elettronica che è quello di rimanere molte volte confinata in un processo creativo autoreferenziale tra il singolo individuo e il proprio strumento. L'intenzione è anche di limitare lo scarto/differenza tra il processo compositivo, gli strumenti, le tecniche che partecipano all'evento e la riproduzione dal vivo". ''Non siamo degli intrattenitori ma rifiutiamo la ricerca fine a se stessa.'' ''Ci piace giocare ma troviamo alienante la masturbazione isolazionista praticata spesso in questo tipo di musica.'' ''Evitiamo le categorizzazioni ma la ormai topica definizione di musica per la mente e non (solo!) per il corpo, per quanto possa risultare semplicistica, è l'unica che non ci sta stretta''. "La Zona è forse un sistema molto complesso di insidie, non so cosa succede qui in assenza dell'uomo, ma non appena arriva qualcuno tutto comincia a muoversi. La Zona in ogni momento è proprio come l'abbiamo creata noi, come il nostro stato d'animo, ma quello che succede non dipende dalla Zona, dipende da noi" (Stalker di A.Tarkovskij, 1979)
Playlist:
Pan Sonic & FM Einheit.
Brancaleone.
Royal Trux.
Brancaleone.
Plaid.
Rototom.
Opiate, Alva Noto, Fennesz.
Classico
Metaxu.
Göthe Institute.
µ-Ziq.
Orange.
Einstürzende Neubaten.
Palacisalfa.
Super Collider.
Dissonanze.
Bogdan Raczynski.
Barcone.
Solaris.
Villa Ada