Urkuma è un antico termine dialettale salentino che sta ad indicare uno stato di non-equilibrio, una imminente caduta, uno scompenso psico-fisico: in poche parole, è sinonimo di instabilità. A me piace pensare che sia l'esatto contrario del concetto buddista di nirvana. Urkuma per sua natura è pretenzioso-anarchico-eterogeneo. Urkuma è Stefano De Santis di Tuglie, provincia di Lecce; inizia imbastendo delle ideali colonne sonore per i testi teatrali di che lui stesso scrive; il nome del suo sito Sanfocahotel rimanda ad un immaginario hotel sulle coste dell'adriatico salentino dove hanno sbarcato profughi albanesi, curdi, cossovari, cinesi... è un posto iper-reale, televisivo, una specie di non-luogo che ospita in se tutti i luoghi comuni meridionalistici e nel contempo li dissolve.

Discografia:
Tinnitus
Misophonia
A cricket in the river
Onomatopoeic cigarettes
Misophonia
Rebuilding Pantaleone's Tree

Playlist:
Mino: B-Folk Songs
Caetano Veloso: Estrangeiro
V/Vm
Morton Feldman: Trio
Molr Drammaz: Boazeria
Ultrared: Ode To Johnny Rio
Playlist per chi crede nel risuonare della materia:
Mark Rothko
Francis Bacon
Alberto Burri

www.sanfocahotel.com